16 Gennaio 2025, 10:35
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La carenza di posti letto in Terapia Intensiva Pediatrica: una sfida per l’Italia

di Luciana Rota
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È importante qualunque forma di sostegno volta a migliorare la qualità delle cure, l’esperienza ospedaliera dei più piccoli e il ventaglio di prestazioni sanitarie offerte, data la mancanza di posti letto in Italia.

 

Ogni anno, in Italia, vengono ricoverati in Terapia Intensiva Pediatrica (Tip)  oltre 8.500 bambini per cure intensive mediche, post chirurgiche e traumi. Dato sottostimato, in quanto tanti pazienti vengono ricoverati e assistiti in strutture destinate agli adulti per mancanza di posti letto. A fine 2023, infatti, la rivista scientifica internazionale “The Lancet” aveva pubblicato una lettera aperta, scritta da alcuni soci della Sarnepi (Società di Anestesia e Rianimazione neonatale e Pediatria italiana) per lanciare un allarme, acceso in realtà già da diversi anni, dalla Società italiana di Neonatologia (Sin): in Italia mancano i posti letto di Tip. Ma quanti ne mancano? Sono solo 273 per una popolazione di 9.788.622 bambini di età fra 1 e 18 anni, con un rapporto di 1 letto ogni 35.856 pazienti. E lo standard raccomandato dall’Unione Europea dice 1 letto ogni 20-30mila bambini. 

Il problema è anche più complesso perché geolocalizzato: la mancanza di posti letto di Tip diventa massima al Sud e isole rispetto al Nord e al Centro Italia. 

Si va infatti dai 128 posti letto al Nord, a fronte di un fabbisogno di 222, ai 55 del Sud, dove ne servirebbero 168, e ai 90 del Centro, sotto solo di 2 posti letto. 

La lettera del The Lancet sottolineava anche l’aumento del numero di lattanti e bambini che necessitano di cure intensive, malati medicalmente complessi, con patologie croniche ad elevate intensità di cure, che oggi rappresentano il 50% dei ricoveri nelle Tip. Dai dati dell’ultimo rapporto Sarnepi disponibile si evince infatti che l’età media di ricovero in Tip è di 19,7 mesi, e che molte problematiche insorgono già in epoca neonatale.

Criticità ed esempi positivi

In occasione della recente 23ma giornata mondiale del cancro infantile, malattia che continua a essere per questa fascia d’età la principale causa di morte dopo le malattie infettive, il vicepresidente di Fiagop (Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncoematologia Pediatrica), Angelo Ricci, ha ribadito quanto sia fondamentale, dati alla mano, l’accesso facilitato alle cure che oggi realmente rallentano la mortalità per cancro infantile: «Purtroppo la maggior parte delle cure sono svolte in pochissimi centri in tutta Italia e testimoniano la cosiddetta migrazione sanitaria. Al Sud non ci sono risorse sufficienti e non c’è sufficiente attenzione all’oncologia pediatrica. Stiamo inoltre cercando di fare capire come sia necessario risolvere una questione fondamentale, ovvero i reparti oncologici pediatrici messi insieme a quelli adulti, che non va assolutamente bene».  

INTERNA - ZANè, PRESIDENTE CIVIS

Photo: Francesca Zanè, presidente di Civis

Parlando invece di esempi virtuosi, Civis, società attiva in Italia nel settore della sicurezza privata, ha donato due nuove apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia alla Terapia Intensiva Pediatrica del Policlinico di Milano. Si tratta di apparecchiature capaci di garantire valutazioni cliniche in maniera non invasiva, migliorando la qualità delle cure dei piccoli pazienti. «Le bambine e i bambini di oggi sono gli adulti di domani, il futuro del nostro Paese. Per questo siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo nella salvaguardia della loro salute. E ci fa particolare piacere che ciò passi attraverso il sostegno ad una realtà del nostro territorio. Il Policlinico di Milano è un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale e rientra a pieno titolo in questa visione», ha commentato Francesca Zanè, presidentessa di Civis. 

Luciana Rota

Photo cover: iStock / gorodenkoff

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