In collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la University of Chicago, Fondazione Veronesi finanzierà gli studi per migliorare il percorso di assistenza ai malati di tumore del polmone.
Terapie personalizzate e diagnosi precoce. Sono questi i due grandi obiettivi della “piattaforma polmone” finanziata da Fondazione Umberto Veronesi ETS e presentata in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco (31 maggio 2024). Sviluppata in collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (centro coordinatore) e la University of Chicago, la piattaforma di ricerca avrà durata quinquennale.
Innanzitutto, partiamo dai dati. Nel 2023 in Italia sono stati diagnosticati 44mila nuovi casi di tumore del polmone. Si tratta della neoplasia più frequente dopo quella al seno e al colon-retto. Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio per l’insorgenza di questo tumore: l’80% delle diagnosi di cancro ai polmoni riguarda i fumatori. Nonostante i progressi fatti nella cura, il tumore del polmone rappresenta una delle principali cause di morte per cancro. Nel nostro Paese è primo per mortalità negli uomini e secondo nelle donne. I decessi totali all’anno sono 35.700.
I marcatori più importanti
Nonostante il tumore del polmone sia la prima causa di morte per neoplasia negli anni, grazie alla ricerca la situazione sta cambiando. Alla tradizionale chemioterapia si sono aggiunte due strategie – immunoterapia e terapie target – capaci di migliorare sensibilmente le possibilità di cura. Una delle principali sfide nel trattamento del tumore al polmone è l’individuazione di quei pazienti che meglio risponderanno all’approccio immunoterapico. Questa strategia di cura, che prevede l’utilizzo di farmaci in grado di riattivare la risposta del sistema immunitario contro il tumore, può essere utilizzata sia quando la malattia è metastatica sia per evitare il rischio di recidiva nella malattia localmente avanzata.
Partendo da questa sfida Fondazione Veronesi ha dato vita al progetto “Neo-memory”, che ha come obiettivo lo studio della memoria immunologica e di alcune formazioni linfoidi (cellule, tessuti e organi che formano il sistema immunitario) nei pazienti con tumore al polmone. «Lo scopo di Neo-memory è la caratterizzazione di nuovi marcatori in grado di identificare precocemente i pazienti che avranno una risposta e una lunga sopravvivenza grazie al trattamento sistemico neoadiuvante seguito dalla rimozione chirurgica del tumore. I risultati di tale progetto potrebbero fornire indicazioni importanti per capire quali sono i pazienti che sviluppano una memoria immunologica antitumorale», ha spiegato nella nota stampa Roberto Ferrara, ricercatore dell’Università Vita-Salute San Raffaele e medico oncologo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
L’importanza della diagnosi precoce
Ma la scelta delle migliori terapie sulla base delle caratteristiche immunologiche del paziente non è la sola via per affrontare il tumore del polmone. Come per qualsiasi tipo di neoplasia, prima si arriva alla diagnosi e maggiori sono le probabilità di cura. «Purtroppo il tumore del polmone viene diagnosticato spesso in fase già avanzata, quando la malattia comincia a dare sintomi», ha rivelato nella nota il prof. Fabio Ciceri, oncoematologo e direttore del Comprehensive Cancer Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
«Partendo dal presupposto che questi tumori sono causati nella maggior parte dei casi dal fumo di sigaretta, negli anni sono stati sviluppati dei progetti pilota di screening nei forti fumatori ed ex-fumatori. Grazie a essi, siamo arrivati a identificare la malattia in fase precoce. Nell’80% dei casi si è trattato di tumori localizzati e dunque operabili. Non solo, grazie all’approccio della chirurgia robotica abbiamo consentito un recupero funzionale rapido del paziente», ha aggiunto. Fondazione Veronesi nei prossimi mesi svilupperà nuove progettualità per migliorare ulteriormente l’efficacia dello screening nei forti fumatori attraverso un’analisi dettagliata delle immagini provenienti dalle tomografie computerizzate (TC) dei pazienti.
Photo cover: da sinistra dott.ssa Anna Flavia d’Amelio Einaudi; dott.ssa Monica Ramaioli; prof.ssa Chiara Tonelli; prof. Gianvito Martino