4 Novembre 2024, 15:25
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La salute mentale nei professionisti sanitari: una priorità emergente

di Sara Tamburini
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Le professioni sanitarie sono costantemente esposte a situazioni di alto stress, dovute a lunghe ore di lavoro e decisioni critiche che possono avere impatti significativi sulla vita dei pazienti. Ignorare la salute mentale di queste figure professionali può compromettere direttamente la qualità delle cure mediche erogate.

 

Oltre il 30% dei medici riporta livelli di stress significativamente più alti rispetto alla popolazione generale. Lo rivela un recente studio pubblicato sul “Journal of Clinical Psychiatry”. Questa esposizione continua allo stress può portare a esaurimento professionale, depressione e ansia, minando non solo l’efficacia del personale sanitario ma anche il loro benessere fisico e mentale.

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Anche la pandemia di COVID-19 ha messo sotto i riflettori la vulnerabilità dei professionisti sanitari dal punto di vista psicologico. Un altro studio del 2020 pubblicato su “The Lancet” ha infatti rivelato che circa il 50% del personale sanitario ha mostrato segni di burnout e sintomi di disturbi mentali come depressione e ansia durante il picco della pandemia. La ricerca sottolinea l’urgente necessità di meccanismi di supporto migliorati per questi lavoratori essenziali, i quali hanno fronteggiato non solo un rischio maggiore di contagio, ma anche il duro carico emotivo derivante dalla gestione di pazienti in condizioni critiche, spesso isolati dai propri cari.

Strumenti e strategie di intervento

Per contrastare questi problemi, molte strutture sanitarie hanno introdotto programmi di supporto psicologico che includono terapia individuale e di gruppo, tecniche di mindfulness e formazione su gestione del tempo e dello stress. Per esempio, il protocollo Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) si è dimostrato efficace nel ridurre i livelli di stress. Questi programmi strutturati e sistematici – che utilizzano la meditazione e la consapevolezza come elementi centrali per insegnare alle persone a prendersi maggiormente cura di sé e a vivere un’esistenza più salutare – offrono anche strumenti a lungo termine per affrontare le pressioni inerenti alla professione medica.

Anche l’adozione di tecnologie innovative come app di supporto psicologico e l’intelligenza artificiale per monitorare lo stress può migliorare ulteriormente la salute mentale delle figure mediche. L’uso di queste tecnologie aiuta a personalizzare gli interventi di supporto e a monitorare l’efficacia delle strategie adottate, facilitando un approccio più dinamico e reattivo alla salute mentale nel settore sanitario.

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Sostenere il benessere psicologico di chi lavora in prima linea, quindi, non è solo un imperativo etico ma essenziale per garantire cure di alta qualità. Continuare a investire in risorse e formazione è cruciale per proteggere sia i lavoratori che i pazienti. Gli sforzi devono concentrarsi sull’integrazione di strategie preventive nella routine quotidiana dei lavoratori sanitari e sull’implementazione di politiche che promuovano un equilibrio tra vita lavorativa e personale, riducendo così il rischio di burnout.

 

Sara Tamburini

Photo cover: Pexels / SHVETS production

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